
Cambiare vita per viaggiare: intervista a Travel Jam
Cambiare vita è un progetto che Tommy e Giulia hanno iniziato a pianificare dopo la laurea.
La passione per il trekking li ha guidati nella loro scelta di mollare tutto e partire a tempo indeterminato, obiettivo: le Ande!
La coppia ci racconta i piani per raggiungere il Cile partendo dal Guatemala, in un viaggio “a colpi di trekking”!
CAMBIARE VITA E PARTIRE: LA STORIA DI TOMMY E GIULIA
LTA: Oggi sono con noi Thomas e Giulia di Travel Jam! Da dove siete collegati?
TOMMY: Ciao! Noi siamo collegati in questo momento da Dominical, che è un piccolissimo paesino sulla Costa Pacifica del Costa Rica.
Siamo in un ostello di surfisti, cosa che non c’entra molto con noi, ma ci siamo venuti a rilassare!
LTA: Voi siete più specializzati sui trekking sappiamo, ci accompagnate in un sacco di percorsi pazzeschi veramente, ma dopo avremo tempo di parlare anche di questo
Magari iniziamo, se vi va, magari per chi non vi conosce o comunque anche solo perché è bello ascoltare, raccontateci un po’ di voi, chi siete, cosa facevate prima di partire e, una cosa molto importante, come avete fatto a capire che partire per il mondo sarebbe stata la vostra scelta?
TOMMY: Noi semplicemente siamo Tommy e Giulia, due persone normalissime che da sempre abbiamo viaggiato, fatto esperienze all’estero sia durante l’università, sia per motivi lavorativi. Io sono stato in Argentina un periodo a studiare mentre Giulia ha vissuto in Australia per un anno.
Da lì diciamo è nata un po’ questa cosa di uscire dal proprio paese e voler vivere una vita abbastanza dinamica e scoprire tante cose.
Abbiamo finito di studiare, ci siamo lanciati nel mondo del lavoro classico, un lavoro d’ufficio in una grande azienda. Insomma tutto quello che uno può desiderare, che i genitori possono desiderare per te, perché ti sei sistemato con un buon lavoro ecc.
Però comunque ogni fine settimana e anche ogni estate che partivamo per le nostre tre settimane di viaggio all’avventura, quando tornavamo eravamo molto sconfortati.
Quindi abbiamo iniziato a maturare un po’ un’idea di come fare, come cambiare, come sentirsi un po’ meglio, provare ad essere un po’ più felici ogni giorno e non solo un mese l’anno o il weekend.

Quindi abbiamo iniziato a mettere insieme un po’ le cose: ovviamente non ci sono regole o formule magiche, le cose nascono anche un po’ così.
Col fatto che ci siamo trasferiti a Milano per lavoro e avevamo le montagne vicine abbiamo iniziato a fare tanti tanti trekking. Ci piaceva sempre di più, ci piaceva condividerli, ci piaceva usare i Social quindi abbiamo detto: perché non iniziamo ad usarli e a condividere quello che facciamo, magari trovare anche persone che vengono con noi per farli in compagnia? Quindi è andata un po’ così. Finché siamo arrivati ad un punto che, con la pandemia e il fatto di stare tanto in casa, ci ha fatto anche tanto pensare e quindi abbiamo deciso di prendere un po’ il coraggio e dire: “Sai cosa c’è? Andiamo due anni in giro, proviamo a creare la nostra attività basata sul trekking, sui viaggi a colpi di trekking come ci piace chiamarli a noi!”
Magari facendo anche documentari, specializzandosi un po’, raccontando com’è viaggiare a modo nostro, camminando molto, andando in montagna senza fermarsi nei posti sempre solo più turistici, ma cercando di andare un po’ più in là.
E di far vedere che è possibile, che tutti lo possono fare, perché noi non siamo supereroi, non siamo neanche scalatori o alpinisti o chissà cosa.
Si può fare, si possono vivere belle avventure anche se si è persone normali ed è quello che stiamo facendo!
Noi cerchiamo di trasmettere questa cosa attraverso i nostri video, articoli, nei nostri itinerari e i viaggi che vorremmo proporre in futuro per portare la gente con noi.
GIULIA: Il nome Travel Jam è nato da Traffic Jam, tutta la nostra vita fermi nel traffico venendo da Roma io e poi abbiamo vissuto per 2 anni insieme a Milano. Facciamo un traffico di viaggio, l’unico traffico che vogliamo è quello in viaggio!
LTA: Le persone che erano vicino a voi, le vostre famiglie, come hanno preso questo annuncio? Perché a un certo punto avrete dovuto dirlo a tutti.
GIULIA: Quando l’abbiamo detto ai miei, eravamo a cena, e ho detto “Vi dobbiamo dire una cosa”, e mia mamma “Sei incinta”! Quello ti aspetti, no! Sono 3-4 anni che sta con Thomas, vivono insieme, hanno il loro lavoro fisso,… quindi…è incinta! E io “No, ci siamo licenziati”!
TOMMY: Lì non si è capito se era un sollievo per il figlio mancato ho una disperazione! (ride)
GIULIA: Ci sono stati tipo 10 minuti di “Oddio, non so cos’è peggio o cosa è meglio”! Però poi dopo alla fine, un po’ conoscendoci, perchè siamo persone che abbiamo sempre fatto capire la nostra passione per i viaggi, essendo stati all’estero, non vivendo più a casa da un po’ di tempo, un pochino se l’aspettavano.

TOMMY: Si, ci hanno sostenuto. I miei genitori non conoscono bene questo mondo quindi è stato un po’ più complicato spiegarglielo, però fortunatamente hanno fiducia in me e quindi hanno detto “noi non lo capiamo, però vai, prova! Se torni a casa, se andrà male, siamo sicuri che ti potrai reinventare o mettere a posto in qualche modo”.
Giulia ha due genitori che sono imprenditori liberi professionisti, quindi sono abituati, anche loro hanno preso loro rischi, hanno fatto passi un po’ più coraggiosi, e quindi capiscono anche la voglia di mettersi a fare qualcosa di tuo e di seguire quello che ti viene meglio e che ti piace di più.
Siamo stati molto fortunati!
Forse è stato più difficile lato amici, ci hanno preso un po’ in giro “vai a fare l’influencer”! Non è quello il nostro obiettivo in realtà.
No però è stato abbastanza semplice, ce lo siamo organizzati bene, perché ci importava e ci importa non essere mai allo sbaraglio.
Vivere di sogni è importante, ma ci vuole anche del pragmatismo!
LTA: Più o meno quanto tempo prima avete deciso di partire e quanto ci avete messo a organizzare il tutto?
TOMMY: Ci siamo iniziati subito a organizzare già dopo la laurea. Dentro di noi già sapevamo che non era proprio quello che volevamo fare.
GIULIA: Fare i revisori contabili non era proprio il nostro sogno! Volevamo provarlo, per fare qualcosa che come materia ci appassionava, però sapevamo già che quel mondo non era un mondo che probabilmente faceva per noi.
Dopo 3 anni ci siamo veramente resi conto che avevamo ragione fin dall’inizio.
Quindi ci siamo subito messi a risparmiare un po’ di soldi.

TOMMY: All’inizio è stata una cosa di risparmio puro. Ci siamo detti, iniziamo a lavorare su questa cosa, a mettere da parte dei soldi, poi qualcosa ci inventiamo, ci serviranno per cambiare strada.
L’idea iniziale era andare in Nuova Zelanda. Però con la pandemia è saltato il visto per dei problemi burocratici.
Dopo il viaggio in Cile, dopo il fatto che ogni weekend andavamo in montagna, ci piaceva fare i video, le foto, c’eravamo un po’ appassionati a queste cose, lei mi ha detto che forse la strada non è emigrare per forza per fare la stessa vita che facevamo prima!
E allora abbiamo iniziato a programmare un po’ Travel Jam!
Magari in 2 anni si può mettere su un bel blog, diventare bravi a fare i video, a fare documentari ecc.,… e quindi nell’anno di pandemia abbiamo iniziato a studiare queste piccole cose, per poi dire “entro un anno, un anno e mezzo, lanciamoci!” Abbiamo 28 anni, fino ai 30-31 ce la giochiamo, abbiamo tutto per farlo diventare realtà e poi dopo se uno deve tornare indietro torna indietro, se no va avanti!
Una sorta di inizio di pianificazione c’è sempre stata.
GIULIA: Poi dopo è stata solo approfondita facendo corsi più specifici, perché avevamo già deciso quello che volevamo fare. Il primo anno era più mettere dei soldi da parte, non si sa per cosa, mentre dopo ci siamo messi a studiare videomaking e copywriting. Abbiamo fatto un po’ di corsi che sono stati il nostro investimento, oltre che comprare tutta l’attrezzatura, computer e tutto quello che serve.
TOMMY: L’idea iniziale era viaggiare così, come fanno in tanti solo per il piacere, e poi dopo è diventata “viaggiamo facendo trekking, facendo documentari”. Il tempo ci ha aiutato a capire in quale strada o in che modo farlo.
LTA: Avete fatto un corso che vi sentite di consigliare a qualcuno, di citare in questa intervista?
TOMMY: Abbiamo fatto un corso di montaggio video, di videomaking della Travel Film School.
GIULIA: Sono molto bravi e preparati, sono i ragazzi che lavorano anche con il Kilimangiaro e con la RAI. Hanno una casa di produzione e fanno dei corsi anche base di videomaking, però già professionale. Quindi non è il classico corso che costa €50, è un corso fatto molto bene.
TOMMY: Non è neanche così costoso in realtà, era 200/250€ scontato. Non è un investimento eccessivo se lavori e se è una cosa su cui vuoi approfondire.
Abbiamo studiato tanto on-line con tutto quello che si trova on-line e leggendo libri.
GIULIA: Abbiamo fatto un corso proprio specializzato sul funzionamento di Instagram, come creare un brand, la tua nicchia, capire bene come comunicare. Quello è stato un corso che c’è stato molto utile, di Catarina Mello, una ragazza brasiliana che vive in America, ex Google, quindi lei sta veramente dentro il mondo del marketing e si vede.
TOMMY: Più che un corso che ti spiegasse come usare Instagram oppure i social, era un po’ più teorico, su come creare i tuoi contenuti, il tuo Brand, come funzionano gli algoritmi. Si chiama “Influencer Mastercourse”.

LTA: Alcune domande le facciamo apposta perchè la gente magari pensa “Va beh, è facile partire e lasciare tutto” e invece no, quello che traspare anche dalle altre interviste che stiamo facendo è che è una questione di ragionamento, di intelligenza, di conoscenza che ti può rendere anche lavoro, la tua quotidianità. Ed è una cosa bellissima, quindi c’è tanto da pensare, non è facile e questo è quello che vogliono assolutamente sottolineare. C’è un lavoro dietro, unito alla piacevolezza del viaggio, della vita, di quello che ci rende felici.
Anche perchè tante volte le persone pensano che uno fa la smazzata, ma in realtà c’è un ragionamento dietro, un progetto tangibile, ed è così anche nel vostro caso.
Volevamo anche chiedervi, durante il viaggio magari si scoprono delle parti inattese di noi, perché giustamente è una quotidianità diversa: voi avete magari visto delle paure nuovo, un coraggio differente, cosa vi è emerso durante il viaggio che magari non conoscevate di voi?
GIULIA: Io ho scoperto che mi posso fare tantissime docce fredde, cosa che per me era impossibile! Pure d’estate a 40 gradi facevo la doccia calda! Quindi quando ci si è presentata davanti la prima doccia fredda della mia vita, ero scioccata! Ho detto “Io non posso! Io sto 10 giorni senza doccia”!
Oppure non asciugarmi i capelli! Io parto con uno zaino, nello zaino c’è il phon! Toglietemi tutto ma non il phon! Invece qua dove siamo ora fa talmente tanto caldo che il primo giorno me li sono asciugati un po’, perché ho detto dai, sono vecchietta, poi mi viene il mal di collo, mal di schiena,…dopo tre giorni, di sera o di notte, doccia fredda e capelli bagnati! Questo non è veramente da me! Sembra stupido, ma non è una cosa banale!
TOMMY: Questa è una cosa pratica, io ce l’ho un po’ più filosofica: io mi sono reso conto che prima ero una persona un po’ timida, non mi riuscivo a lanciare proprio velocemente, avevo sempre un po’ timore a chiedere, a disturbare, a chiedere una cosa in più, di rompere le scatole gli altri. Adesso invece ho imparato che basta chiedere! Quindi ogni volta che c’è qualcosa, vado! Rompo le scatole a tutti, chiedo, ecc.. Quindi ho scoperto questo lato di me che è molto più sfacciato, mentre prima ero più chiuso, magari mi aspettavo che gli altri venissero da me, adesso vado io e non me ne frega niente. Ho migliorato molto questo aspetto di me: se ho bisogno di risolvere una cosa, non è che aspetto, vado e risolvo!
Ho imparato un po’ a risolvere più velocemente piccoli problemi che ci sono in viaggio, o comunque a prendere in mano le decisioni mie senza aspettare che mi cadano dal cielo o che qualcuno mi aiuti.

LTA: Un bel cambiamento dato dal viaggio!
TOMMY: Si esatto, mi ha aiutato molto! Adesso mi viene naturale, prima magari ci pensavo 10 volte, quindi si, devo dire che è stata una cosa è cambiata in me sicuramente.
LTA: Prima di partire immagino che avevate anche voi delle paure, dei timori su quello che potevate trovare. Alla fine avete lasciato tante certezze per inseguire un sogno che non sai mai come va a finire: come avete fatto a trovare il coraggio dentro di voi?
TOMMY: Io riesco a mantenermi molto tranquillo quando so di avere un piano, diciamo una visione,…
GIULIA: Ed un file Excel! (ride)

LTA: Giusto, da buoni revisori contabili!
TOMMY: Pianifico tanto, poi alla fine, il 70% l’80% va diversamente! Però avere quella sicurezza di sapere dove sto andando, mi toglie tanta paura.
GIULIA: Poi in più eravamo in due. E’ più facile farci forza in due per andare incontro ad una nuova vita. Magari uno è spaventato però c’è sempre una parola buona da parte dell’altro.
TOMMY: Si, c’è il giorno che è spaventata lei e sono carico io e viceversa. Però come ho sottolineato prima è sapere dove si sta andando, capire quello che si sta facendo, ti toglie tanta tanta paura. E riesci anche a misurare quello che stai facendo, come sta andando, se stai vivendo davvero una cosa che ti piace o no. Perché magari arrivi anche a metà e dici “Io me lo aspettavo diverso! Mi son rotto le scatole e torno indietro!” quindi questa cosa qui ti aiuta tanto a prendere il coraggio.
Poi l’altra cosa che ti aiuta tanto è rendersi conto di quanto più aspetti, più non fai, più deleghi agli altri le tue decisioni. Noi l’avevamo chiamata affettuosamente la paura di diventare vecchi dentro! Di non trovare più la gioia, la forza di cambiare, e quindi doverlo fare comunque in un tempo non troppo lungo.
Quindi è stata un po’ la paura di rimanere inchiodati e la tranquillità che può derivare dal fatto di aver risparmiato, di avere un piano e di sapere che comunque se va male puoi vivere una vita diversa, perché hai imparato tante viaggiando, conoscendo, facendo nuovi studi, ecc..
LTA: Come dite voi, qualsiasi cosa succeda, ci sarà sempre, non dico un piano B, però ci si reinventa! Diventi ancora più forte perchè ogni giorno è precarietà, ma bellezza!
Secondo me è importante dire che quando fai una cosa, non devi farla solo perchè andrà bene, ma perchè lo vuoi fare! Qualsiasi cosa succeda, come se perdessimo il lavoro qui a Milano, si cerca di trovarne un altro! C’è correlazione tra le due decisioni di vita. La vita è bella, le risorse si trovano, è tutto nella testa e nel cuore!
Adesso vi chiedo però.. c’è una cosa difficile: com’è stare h24 insieme?

TOMMY: Ce l’hanno in tanti! Abbiano la fortuna di essere persone che non se la prendono troppo quando litigano.
GIULIA: Ce la prendiamo per 5 minuti e poi basta. Discutiamo tutti i giorni, però poi dopo 10 minuti per noi è tutto come prima, non portiamo mai rancore!
TOMMY: Certo, non è sempre facile perché comunque siamo persone diverse, a cui piacciono cose diverse! Anche solo io a vedere una partita di calcio, mentre magari lei vuole chiacchierare… è complicato però se quando fai una cosa, prendi una decisione, ci metti tutto te stesso, le cose si risolvono da sole!
Tanta gente ci ha chiesto questa cosa perché pensa che sia un grosso problema, ma per noi non è un problema!
GIULIA: L’altra sera quando sono uscita a far spesa da sola, era notte e dovevo camminare nel buio da sola, ho detto “se ci fosse Tommy” e quando sono tornata lui subito “com’è andata”! Siamo talmente uniti che quando ci separiamo anche per 20 minuti…
TOMMY: Si beh ormai siamo talmente abituati a stare sempre attaccati!
GIULIA: Il punto è prima! Cioè tu devi sapere con chi parti! Non è che ti puoi lamentare quando sei partito perché lo sapevi a cosa saresti andato incontro.

LTA: Da quanto tempo siete insieme?
TOMMY: 5 anni, di cui uno di pandemia e uno di viaggio.
GIULIA: Uno in cui siamo stati h24 insieme in pandemia, chiusi dentro casa. L’anno prima invece eravamo separati perché io stavo a Milano e lui stava a Roma. Quindi ci vedevamo solo nel weekend. Ci vedevamo ogni weekend, non ne abbiamo quasi mai saltato uno.
LTA: Per chi non vi conosce o non vi segue ancora, volete raccontare che tipo di giro avete fatto finora? Dove siete stati e magari i prossimi piani futuri, se volete anticiparci qualcosa?
TOMMY: Noi siamo partiti dalle Canarie, dove siamo stati quasi 9 mesi, le abbiamo girate praticamente tutte, stando tanto in ogni isola. Il nostro motto, la nostra idea, non è di vedere tanti più paesi possibile, ma di vederne pochi o il giusto, quello che non riteniamo il giusto, standoci tanto tempo. Quindi conoscendoli il meglio possibile.
E’ impossibile conoscerli al 100% tutti, viverli al 100% tutti, però preferiamo fare cinque paesi in un anno che farne 12 in 4 mesi, che vedi tutto e niente, vedi le cose più belle, però non ti senti mai partecipe di quel paese.
La nostra idea è stata partire per le Canarie perché ci serviva qualche mese per stabilizzarsi e capire come sarebbe stato. Dopo un anno e mezzo, con tutto quello che è stato il Covid, con la socialità che si è persa, il fatto di rimetterci a viaggiare, avevamo perso molto smalto, ma anche solo psicologicamente.
Eravamo come tornati indietro, regrediti! E quindi avevamo bisogno di un periodo in un posto che era già viaggio, ma era comunque simile all’Italia, alla nostra tradizione. Le Canarie sono posti stupendi, bellissimi, che ci hanno veramente dato la carica per continuare.
Poi dopo da lì, abbiamo detto: ok. adesso è tempo di andare fuori, di allontanarsi un po’, cambiare un po’ tutto.
Ci ha colpito l’idea di attraversare il Centro e Sud America. Prima il centro America perché è rinomato per i tanti vulcani che ci sono, attivi e non, ci sono delle montagne, c’è l’opportunità di trekking, ci sono delle culture molto forti e diverse dalle nostre.
Per esempio in Guatemala c’è la cultura Maya viva, cioè proprio vivere con i discendenti dei Maya, quindi è molto culturale ed è molto molto bello lato paesaggi, ci sono dei posti incredibili: lagune, vulcani, spiagge, laghi, cenote, c’è un po’ di tutto!
E poi ci siamo detti: facciamo dal Guatemala al Cile!
La nostra idea è vivere i paesi del Sud America non come fa la stragrande maggioranza della gente, quindi città, mercatini oppure spiagge e poi il classico Machu Picchu, che sono posti meravigliosi, ma farla attraversando la catena delle Ande, quindi seguendo quel percorso perché è quello che piace a noi!
Noi preferiamo andare a camminare, le montagne, fare trekking di più giorni, ghiacciai e vulcani. Quindi abbiamo detto: ok queste cose fanno scopa, ci mettiamo e partiamo!

Dal Guatemala al Cile non faremo tutti i paesi: noi abbiamo fatto Guatemala, Costa Rica e il prossimo sarà l’Ecuador. In un anno probabilmente finiremo per fare cinque paesi, anche se in teoria ce ne sarebbero 14. Ne facciamo 3 mesi ognuno, così li viviamo proprio bene, perché ci piace andare con calma. Magari stare una settimana a fermi in un posto, ma anche perché ci serve per recuperare fisicamente. Già un viaggio lungo di per sé da backpacker, magari di città in città con qualche escursione breve, è molto faticoso. Alla lunga cambiare casa ogni 3 o 4 giorni ti pesa. Se in più ci metti il trekking in altitudine, in montagna con tanti chilometri, diventa ancora più faticoso, sia fisicamente che psicologicamente.
Quindi devi rallentare, prenderti un attimo il tuo tempo. Abbiamo comunque quasi 30 anni e, sembra una cavolata, ma è diverso che averne 23!
LTA: Per favore non dire che siete vecchi perchè noi abbiamo 35 e 38 anni! (ride)
TOMMY: No no no, assolutamente non lo siamo! Non saremmo qui! (ride)
Centro e Sud America è stata la nostra scelta, guidata dal fatto che le Ande ci piacciono molto, ci incantano, e dal fatto che c’è tanta montagna che è un po’ il minimo comune denominatore dei nostri viaggi.
LTA: Abbiamo anche visto che qualche giorno fa avete lanciato una vostra guida, volete parlarcene?
TOMMY: Si, finalmente, dopo un bel po’ di lavoro, abbiamo fatto la prima GuidAvventura ed è prettamente sul Gran Canaria. E’ una guida diversa, perché non è non è la classica Lonely Planet che ti dice cosa fare, dove mangiare. In questa guida abbiamo ripreso tutti i sentieri di trekking più belli e tutti gli angoli dove vedere alba e tramonto particolari.
GIULIA: Tanti angoletti nascosti che abbiamo scoperto noi girando l’isola, che non hanno quasi un nome.
TOMMY: Li abbiamo messi lì in modo da avere una raccolta. E’ più una guida che vuole parlare di emozione più che di cosa fare o come fare. Noi siamo sicuri che ad una persona interessa di più dove vedere un tramonto che avere una lista di luoghi da visitare. Quindi abbiamo cercato di modellarlo così.
E’ una guida piena anche di foto, in modo che uno possa, se gli piacciono le foto, godersi anche solo la foto in sé.
GIULIA: E’ anche ricca di informazioni pratiche, su quello che a noi ci è servito.

TOMMY: Per esempio nessuna guida mette mai quanto spenderai più o meno. Ti mettono $$ o $$$ per quanto è costoso, noi l’abbiamo impostata diversamente: se vedi il prezzo di una casa a €30 allora è buono, se vedi il prezzo della macchina a €30 ad agosto prendila. Cerchiamo di dare quelle informazioni dirette che ti aiutano proprio a capire se stai spendendo il giusto, se stai spendendo di più, se stai spendendo di meno.
Abbiamo tentato di impostarla in maniera abbastanza diversa dal solito e con il focus ovviamente su scoprire l’isola maggiormente camminando e uscendo dal percorso turistico.
GIULIA: Abbiamo anche scritto ad esempio posti e spiagge dove non andare, motivandoli.
TOMMY: Si, parla a persone che vogliono fare un determinato viaggio, non a chi vuole andare nel Resort che, per l’amor di Dio può fare quello che vuole, ma per noi non è come si vive un posto.
LTA: Dove si può trovare la vostra guida e chi vi vuole seguire dove può trovarvi?
TOMMY: Chi ci segue ci può trovare su Instagram nel nostro canale principale, ci chiamiamo @travel_jam_ e la trova nei nostri link nella biografia. Può trovare la guida, vedere se gli interessa, scaricare un estratto se è dubbioso, vedere un po’ tutto quello che trova dentro la guida e infine acquistarla se vuole. In più può trovarla nel nostro blog appearaway.it, abbiamo il nostro Shop e lì c’è la GuidAvventura su Gran Canaria.
I nostri canali principali sono YouTube, dove facciamo documentari, cerchiamo di documentare piccoli spezzoni dei paesi dove andiamo. Ci chiamiamo anche lì Travel Jam.
Per chi vuole, per chi è interessato, nella nostra Bio di Instagram trova tutti i nostri canali. C’è anche il canale Telegram dove approfondiamo alcuni temi un po’ più culturali, mandiamo fotografie che magari non mettiamo pubbliche su Instagram.
Oppure può iscriversi alla nostra newsletter dove parliamo di trekking, quello che scopriamo, qualche consiglio di viaggio, app che utilizziamo.
Questo è un po’ il nostro universo!
LTA: Allora direi che vi ringraziamo tantissimo per questa chiacchierata, è stato bellissimo approfondire tanti temi con voi e facciamo il nostro brindisi di rito ormai!
A voi e ALLA VITA!
