
Cambiare vita per viaggiare: intervista a Enjoy Your Trip
Mentre erano in Cile, abbiamo incontrato Alessandro e Caterina, due incredibili viaggiatori che, a febbraio 2021, hanno deciso di lasciare la loro vita a Salerno per viaggiare a tempo indeterminato!
Una storia di di grande ispirazione perchè sono la prova che per viaggiare non serve avere chissà quanti soldi, ma spirito di iniziativa e fiducia in sè stessi!
La loro è stata una scelta razionale, pensata e desiderata totalmente: si sono fatti le giuste domande e hanno avuto il coraggio di rispondersi nel modo più sincero possibile.
Abbiamo parlato delle nostre paure, del senso del viaggio, di consapevolezza, pregiudizi e tolleranza: abbiamo toccato davvero tanti argomenti!
LET’S TRIP AGAIN: benvenuti Alessandro e Caterina di Enjoy Your Trip!
Siamo felicissime di avervi qui con noi e che abbiate accettato di partecipare al nostro progetto!
Come sapete Chiara e io il 28 aprile partiremo: abbiamo deciso di mollare tutto e partire, speriamo sia un viaggio bello lungo e partiremo dal Canada! Stiamo vivendo un po’ un momento particolare pieno di emozioni… e di cibo! Stiamo facendo scorta di cibo italiano!
Stiamo vivendo un sacco di emozioni, tra felicità, paure, timori…è molto particolare come momento! Però, seguire persone come voi ci aiuta tantissimo perché in realtà ci fate capire che seguire sogni si può fare! Ci date un sacco di aiuto e di questo vi ringraziamo moltissimo!
CATERINA: Che poi alla fine è la stessa cosa che è accaduta anche a noi, perché noi abbiamo vissuto tutto il momento pre partenza come voi… cibo compreso! Come dei forsennati per paura che poi non avremmo goduto della nostra cucina italiana che comunque è una delle migliori.
E quindi vi capiamo benissimo: anche noi a nostra volta siamo stati ispirati da altri, quindi alla fine un circolo virtuoso vincente, ed è fantastico così.
LTA: Infatti proprio questo progetto nasce dalla voglia di condividere le storie di vita come voi di chi ha fatto la scelta simile a quella che stiamo facendo anche noi e in realtà la stanno già vivendo quindi siamo molto felici di aver che voi abbiate accettato di raccontarvi.
E magari io partirei proprio un po’ da questo: vi chiediamo di parlarci un po’ di voi, dirci chi siete, come mai avete deciso di fare questa pazzia incredibile e bellissima.


CATE: La pazzia più bella della nostra vita alla fine! E’ nato come per voi, nel senso che avevamo bisogno di qualcosa di più dalla vita. In realtà non stavamo scappando da qualcosa perché spesso capite che tutte le storie iniziano con “avevo un lavoro che non mi soddisfaceva” oppure “mi ero lasciata con il fidanzato” ecc.
Nel nostro caso è stata una scelta razionale, è stata una scelta pensata e desiderata totalmente, ma semplicemente perché sentivamo in cuor nostro che la vita poteva offrirci ancora di più di quello che avevamo e che la chiave per accedere a questa nuova vita in realtà l’avevamo sul comodino, accanto a noi, accanto al nostro letto, e toccava solamente a noi prenderla e aprire questa porta.
LTA: Chi eravate prima di partire che cosa facevate, che lavoro facevate?
ALESSANDRO: Io ho lavorato per anni e nella ristorazione, principalmente come barman. Ho girato un po’: sono stato anni a Londra, poi a Milano e poi sono ritornato a casa… “saudade dell’Italia”! Addirittura l’ultimo anno ho lavorato come portalettere, pensa te! Quindi ci siamo sempre dati da fare.
Però nei miei tanti anni lavorativi, perchè ho cominciato forse troppo presto, a 14 anni, ho sempre avuto dei sogni, mi sono sempre posto degli obiettivi, ho sempre avuto dei sogni per specifici, che mi hanno aiutato a fare un piccolo salvadanaio che negli anni è cresciuto cresciuto cresciuto e mi ha dato oggi la possibilità di realizzare un sogno.
Spesso tornavo a casa stanco dal lavoro e sognavo posti che adesso sto vivendo: la Patagonia, il Salar de Uyuni, il Machu Picchu,… e questo mi ha dato la forza.
Il consiglio posso dare i ragazzi è che, se vogliamo fare questo, bisogna avere degli obiettivi, dei sogni.

CATE:…e di lavorare quotidianamente per riuscire a raggiungerli! Perchè è sbagliato dire che a determinati obiettivi si arriva solo con il sacrificio, più che sacrificio, serve determinazione.
Anche nel mio caso, io sono giornalista, ho lavorato tanti anni nel settore del marketing. Ero felice perchè era tutto coerente al mio percorso di studi, nessuna strada obbligatoria dovuta prendere per guadagnare. Però anche io mi rendevo conto anno dopo anno che dentro di me crescevano dei desideri. Da sempre ho desiderato viaggiare, ma il tempo per realizzare i miei desideri era sempre di meno.
Pensando all’idea che tutto quello che desideravo avrei potuto farlo per due settimane durante un anno, mi rendevo conto che era un tempo troppo troppo esiguo, che stavo lasciando sfuggire troppo tempo dalle mie mani.
Anche io mi sono detta “ok, lo faccio!”: poi ovviamente anche la fortuna, il destino, dipende un po’ dalla filosofia a cui si appartiene, però il fatto che ci siamo conosciuti proprio nel momento in cui le nostre vite erano pronte a spiccare il volo!
Ci siamo conosciuti, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto “Facciamolo, perchè possiamo farlo e perchè le nostre anime in questo momento sono pronte per questo passo”, che non è una cosa scontata, perchè non è detto che nel momento in cui lo desideri lo puoi fare. Noi invece siamo arrivati al momento in cui lo potevamo fare e lo desideravamo fare nello stesso istante.
Anche perchè abbiamo sempre tenuto un tenore di vita non eccessivamente incline ai vizi e questo ci ha permesso di risparmiare tanto negli anni. Abbiamo sempre tenuto uno stile di vita minimale. Lo stipendio veniva sempre messo da parte.

Questo per rispondere anche alla domanda che la maggior parte della gente ci fa: la situazione economica! Ormai stiamo viaggiando da febbraio 2021, ma continua ad essere la domanda, e lo capiamo, più frequente: dove prendete i soldi?
A volte abbiamo risposto dagli alberi (ridono), ma la realtà è che abbiamo sempre messo da parte nel giro di 15/12 anni di lavoro e questo ci permette di vivere l’oggi in maniera più serena. Ovviamente sempre continuando una vita super minimal, risparmiamo tutti i giorni!
Il nostro tipo di viaggio è un viaggio all’estremo da questo punto di vista, ci spostiamo in autostop, utilizziamo la piattaforma Couchsurfing, quindi alloggiando a casa delle persone locali, e ovviamente questo ci permette di viaggiare a lungo termine.
Quando ci va ci fermiamo e lavoriamo.
ALE: Io volevo dire qualcosa a proposito di quello che hai detto prima. Abbiamo sempre avuto una vita semplice. Non è una critica, ma tante persone ricevono uno stipendio a fine mese, ma forse per colmare, non so, uno stato di vuoto dentro, di infelicità, comprano l’iPhone ultimo modello e si fanno la mangiata nel ristorante stellato,… noi questo non l’abbiamo mai fatto, quindi io penso che viaggiare oggi è una questione di scelta, che tutti possiamo viaggiare.

LTA: E’ una priorità, se lo vuoi fare deve essere la tua priorità sopra il paio di scarpe, sopra la cena al ristorante, ecc… è appagante il viaggio, quindi anche noi abbiamo uno stile di vita come il vostro, ma non ci mancano nè l’iPhone, nè le cene stellate ecc.. perché una scelta. Noi scegliamo di essere felici e di conoscerci. Una volta che tu ti conosci segui quello che ti piace. E’ una questione di conoscenza e di rispetto per noi stessi, ci ritroviamo tantissimo in quello che dite.
ALE: Come esperienza lavorativa, noi per esempio a settembre abbiamo fatto la vendemmia in Francia. Abbiamo guadagnato, facendoci però il sedere così, e con il guadagno abbiamo potuto viaggiare adesso.
CATE: Tante persone vedevano quell’esperienza e commentavano dicendo “Beato te”, però la cosa che noi cerchiamo sempre di comunicare, in maniera più pratica possibile, e che realmente lo si può fare: per esempio per la raccolta dell’uva e una cosa alla portata di tutti. Basta mandare un’email, ci si scrive e vi va.
Così come viaggiare, riuscire a fare Couchsurfing, riuscire a fare determinate cose: tutti dicono”come fate”? Ragazzi è semplice: non siamo dei geni, cioè realmente tutto si può fare. Basta volerlo, basta scegliere di volerlo fare.
Ed è quella secondo me la parte più complicata.

LTA: Voi non stavate scappando da qualcosa, perché tante volte questo può essere anche una leva per partire: ho una vita bruttissima, il mio lavoro non mi piace, ecc…
Invece se tu hai comunque già una vita che in realtà è soddisfacente tirare fuori il coraggio è ancora più difficile. Dove avete trovato il coraggio?
CATE: Quello è un argomento ovviamente più delicato, perché riguarda tanti aspetti della propria vita e non tutti abbiamo una vita simile all’altra. Bisogna fare i conti con tanti aspetti di sè, perché tutti possono viaggiare come noi che in un mese abbiamo speso €200. E siamo in Patagonia, in Cile, nel il paese più caro del Sudamerica!
ALE: Noi abbiamo avuto due percorsi differenti penso, perché a me scadeva il contratto lavorativo e già da tempo mi ero imposto “Ok! Appena mi scade il contratto, parto”!
Lei invece ha dovuto lasciare il lavoro. Quindi lei ha avuto un percorso diverso che l’ha portata ad avere ancora più coraggio.
CATE: Come ho detto prima è stata una scelta, per quanto possa sembrare folle, razionale! Cioè per me la pandemia, il Coronavirus (ovviamente con tutto rispetto per tutto l’aspetto tragico e drammatico della situazione) mi ha regalato il tempo necessario per farmi delle domande, per ascoltare senza distrazioni le risposte e le risposte mi hanno convinto a decidere.
Quello che avevo da guadagnare era sempre di più di quello che avevo da perdere.
Alla fine il mio percorso di vita era stato così tanto lineare fino a febbraio dell’anno scorso (2021 ndr), che dentro di me avevo accumulato tutte quelle sicurezze che ti permettono di dire “ce la puoi fare Cate, vai”! Perché male che vada torno indietro! Una casa comunque riesci a recuperarla,…e realmente ragazze è così!
ALE: Un’altra domanda che si fanno sempre i ragazzi è “ma poi se lasciate il lavoro, come fate, non lo trovate più,…” Non è vero ragazzi perché viaggiando e intraprendendo questo percorso di vita ci sono aperte migliaia di proposte lavorative. Il problema più grande sembra pensare cosa sto lasciando, ma non è vero: a cosa vado incontro, cosa mi sta arrivando dalla vita!
CATE: Realmente è così, per esempio, nel mio ambito, Io ero sempre rimasta ferma all’idea di dover lavorare in ufficio, davanti al computer per otto ore al giorno, perché era quello l’unico modo che avevo per poter guadagnare.
In realtà viaggiando e conoscendo persone di tutto il mondo, si sono aperte tante possibilità in quell’ambito, così come per lui sotto altri punti di vista. Ad oggi lavoriamo quando vogliamo, da dove vogliamo, grazie a delle piattaforme che magari in Italia non si conoscono, o che magari io non conoscevo, e non vi nego che rifiutiamo proposte lavorative perché ce ne arrivano veramente tante.
LTA: E’ veramente rincuorante quello che ci dite, perché questo è uno dei miei obiettivi: cercare di lavorare mentre si viaggia e sapere che si può fare è molto bello.
CATE: E poi crescono le tue competenze, magari viaggiando, in un anno abbiamo imparato lo spagnolo, che una competenza in più, che non avremmo mai pensato nella vita di avere e che potremmo rivenderci un domani.
Oppure usare delle piattaforme, anche se noi non siamo molto affini alla tecnologia, come voi sapete. Però è punto di partenza: magari iniziare per gioco una pagina Instagram e da lì scoprire che sia una propensione per i blog, per tutto ciò che è informatico, e si apre una porta che tu avevi ignorato sino a quel momento.
ALE: Un altro simpatico e banale esempio è che, durante un autostop, abbiamo conosciuto un noto produttore cinematografico qui in Cile che ci ha fatto una proposta lavorativa. Cioè, con un autostop, parlando parlando, ci ha fatto una proposta lavorativa! Può succedere di tutto!

LTA: è magico!
CATE: Guarda hai detto una parola che per me, poi ovviamente ognuno la pensa come vuole, è la chiave: la magia! La magia nel lato più concreto che può esistere” Se uno lo crede, realmente gli eventi fanno sì che tutto vada come deve andare. Realmente, bisogna avere pazienza, bisogna avere fiducia e bisogna avere coraggio! Il coraggio rispetto alla propria persona, anche un po’ di consapevolezza: ma io chi sono? Cosa ho fatto? Ho raggiunto determinati obiettivi fino ad oggi? Vuol dire che io ho valgo, che io posso, che io ce la faccio…e ce la si fa!
Ora, non è che siamo arrivati a scalare l’Everest ovviamente, però nel nostro piccolo…e non ci pentiamo di nulla nonostante abbiamo lasciato tutte le nostre certezze ad oggi viviamo veramente senza neanche sapere domani cosa accadrà, ma realmente, non è un modo di dire!

LTA: Ci stavamo pensando anche noi, però è una cosa che ti piace! Vedi, anche la precarietà di non sapere cosa faremo domani è la parte del viaggio che comunque ci affascina molto.
E come dite voi, bisogna conoscere se stessi per capire se è una cosa che possa piacere o meno, perché non è da tutti.
CATE: E’ vero, tutti gli psicologi e psichiatri del mondo non farebbero quello che è il viaggio! (ride) Perché quando sei sola, per quanto ovviamente voi siete in coppia come anche noi, però, dall’altra parte del mondo, sei tu e tutte le tue paure, incertezze, lati diciamo più deboli e tocca a te riuscire a scavare per trovare la forza di reagire a determinate cose.
Soprattutto un viaggio come quello che andrete ad affrontare voi, come lo Stiamo affrontando noi, non è una vacanza Luxury 5 stelle, quindi ovviamente fa anche salire a galla tutte quelle cose che potrebbero essere affogata dalla routine, e ti senti meglio, ti senti più forte.
LTA: Una cosa che vi volevamo chiedere è: voi avete girato un bel po’ il sud America, che è anche abbastanza rinomato e conosciuto, da questa parte del mondo per lo meno, come un continente molto pericoloso, dove ti ammazzano, ti derubano, ti prendono,…voi cosa ne pensate?
ALE: Assolutamente falso. Il viaggiare ti insegna anche questo, ad abbattere ogni forma di pregiudizio. Chi lo dice, non ci è mai stato!
Perchè arriva la notizia dal telegiornale, che poi sono tutte notizie distorte…Quello che ci ha insegnato il viaggio è veramente che bisogna abbattere questi muri del pregiudizio, viaggiare e capire di persona le realtà, le culture, le persone, la gente. Non si sono veramente mai sentiti così tranquilli, così al sicuro come in Messico, in Colombia, in Cile.
Come abbiamo detto, anche con un tipo di viaggio particolare, con autostop, con Couchsurfing,…
LTA: Voi entrate nella nelle case delle persone di fatto e quando accettate un passaggio entrate in una macchina di sconosciuti. Cioè, sono situazioni che potrebbero essere pericolose. Eppure, non vi siete mai sentiti in pericolo o in situazioni non sicure?
CATE: Mai! Ovviamente non stiamo dicendo che il Messico, la Colombia, il Cile, l’Islanda, l’Egitto, il Marocco siano i paesi più sicuri del mondo, stiamo dicendo che non sono meno pericolosi di come può essere un altro paese.
Dipende cosa fai, dipende come sei, dipende quello che cerchi! Perché, se stai con gli occhi bene aperti, e comunque ti concentri a fare un determinato tipo di percorso e di viaggio, è difficile che vai ad incappare in situazioni negative. Può succedere, non stiamo dicendo che non succede, però realmente noi viviamo al 100% un paese e non ci è mai successo nulla.
Magari domani succede qualcosa, però questa è una testimonianza importante che è giusto che venga ascoltata.

ALE: E poi è triste vedere come per esempio i colombiani soffrano di questo pregiudizio. Cioè, è brutto sentire il colombiano che dice di essere stato in Europa e come si presentava come colombiano “ah tieni la coca, il cartello, Escobar…” non è quella la Colombia, anzi! E loro soffrono di questo pregiudizio, come lo soffrono in Messico, la stessa cosa in Marocco.
Chi chi dice che il Sud America e i paesi arabi sono pericolosi, ma ci sono mai stati? Viaggiare questo ti insegna!
CATE: Ovvio che ti insegna anche a esercitare il tuo modo di vedere quello che è davanti a te. Perché anche io ho avuto difficoltà in determinati momenti, come ad esempio nei paesi arabi come donna. Si giudica rispetto a quelle che sono le tue origini, la sua cultura, quello che ti hanno insegnato da quando praticamente non avevi neanche capacità di parlare.
Quindi è normale che tu ti approcci ad un mondo in un determinato modo.
Quello che succede viaggiando tanto e in paesi differenti, come stiamo facendo noi, è che alleni il tuo modo di guardare a cambiare a seconda del posto in cui vai e a non giudicare quello che vedi, anche se è totalmente distante dal tuo, anche se non lo approvi. Perché capita che tu non lo approvi.
Devi essere cosciente che sei in un’altra parte, in un altro mondo, circondato da gente che ha avuto un percorso di vita differente dal tuo, fortune differenti dalle tue.
Perché noi italiani, e mi permetto di dire tutti, a prescindere anche dallo stato economico, siamo molto fortunati. Perché viviamo un mondo tra virgolette fatato, che non esiste in tanti e tanti paesi.
Cresciamo credendo che sia quello l’unico modo di vivere la vita e non è così perché c’è gente che ha fame realmente e ovviamente quando hai fame realmente il tuo modo di approcciarti al tuo oggi è molto diverso. Non puoi giudicare perché non hai mai avuto fame, io questo penso oggi. Cerco di pensarlo sempre.
Molte volte ovviamente tra di noi commentiamo di persone che hanno vissuto in determinato modo, perché è normale, siamo umani. Però poi sempre cerchiamo di vedere l’altro lato, che è quello che ci sta aiutando a crescere, a capire e ad allenarci alla tolleranza. E’ facile dire “siamo tolleranti” però poi la tolleranza non è facile, come essere tolleranti a qualcosa di così diverso dal tuo.
Viaggiare è questo anche, per noi.

LTA: Apre davvero la mente e il cuore, con intelligenza come dite voi. Esperienze bellissime davvero.
ALE: Guarda, la cosa più bella è che siamo tuttora in contatto con le persone che abbiamo conosciuto durante i nostri viaggi. Ieri sera abbiamo chiamato le persone che ci hanno ospitato un anno fa e queste sono cose bellissime.
LTA: Avete qualche applicazione o risorsa utile che utilizzate e che potreste consigliare perché effettivamente vi aiuta nel vostro viaggio?
CATE: Couchsurfing sicuramente è un’App che tutti i viaggiatori che vogliono vivere un’esperienza reale devono avere! Anche perché €15 all’anno è un investimento che viene ampiamente ripagato.
ALE: Da quando ci siamo registrati su questa piattaforma il nostro viaggio è cambiato. Da ottobre dell’anno scorso (2021 ndr) è cambiato, perché entri a contatto con le realtà local, conosci la vera alma di un paese o di una città e si stringono dei rapporti bellissimi. E last but not least, risparmi! Per un viaggio come questo che stanno affrontando, la Patagonia, dove anche un ostello ti viene a costare €50, non è poco.
Diciamo che vivere un’esperienza local bella, con una persona che è simpatica, buona, che ti apre le porte della sua casa e, nel contempo, risparmiare è una grandissima cosa.

CATE: E ti da anche modo modo di conoscere il paese sotto un altro punto di vista! Perchè se stai sempre con i turisti, se stai sempre con i viaggiatori, più che raccontarti i viaggi o le escursioni da fare, non riesci ad entrare nel cuore del paese. Invece noi ci ritroviamo ad affrontare conversazioni molto profonde con le persone che ci ospitano e che realmente ci fanno capire di più della politica, dell’economia, della vita del paese. E noi ne usciamo arricchiti sempre!
ALE: Qui in sud America ma ancora di più nei paesi arabi, è stato bellissimo. Chiacchierate profonde su due culture completamente diverse. È bello!
LTA: Ok, quindi Couchsurfing è un must da avere nel nostro telefono!
ALE: E poi MapsMe, per non perdersi mai! Per due che come noi si perdono sempre! E funziona anche senza internet.

CATE: Bisogna avere solo la premura, a volte non abbiamo neanche quella, di scaricarsi le mappe del paese che si andrà a visitare in anticipo, in modo che poi fa tutto il GPS, non c’è bisogno della connessione (noi combattiamo ogni giorno per la connessione che non c’è…). Soprattutto ti da modo di orientarsi facilmente in momenti di bisogno o di urgente necessità. Quindi è fondamentale!
ALE: E poi, in particolar modo in questo periodo di Covid, essere sempre aggiornati sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri.
LTA: La situazione ha reso sicuramente più complicato Il viaggio tra la documentazione, ecc..
CATE: Tutto molto più complicato e costoso anche. Per raggiungere determinati posti della Patagonia abbiamo dovuto per forza fare delle scelte o intraprendere dei percorsi più costosi. Prima, luoghi del Cile che confinano con l’Argentina si potevano raggiungere via terra tramite l’Argentina. Oggi non si può fare più con la stessa facilità, perché ogni volta che esci dal paese devi fare quarantena, se entri e esci più di una volta ti cominciano a chiedere le motivazioni. E’ diventato tutto un pochino più complicato e bisogna sempre stare attenti, parlare il più possibile con la gente per richiedere informazioni e leggere le notizie ufficiali, rimanendo aggiornati.
LTA: Adesso che progetti avete ragazzi?
CATE: Domani attraverseremo il confine, quindi passeremo in Argentina. Siamo stati due mesi in Cile, siamo felici ma anche sazi di questo paese meraviglioso che ci ha fatto conoscere una natura pazzesca così tanto differente dalla natura della nostra regione.
Siamo pronti per cambiare paese: inizieremo con il visitare la Patagonia Argentina che è quella che ci manca.
Poi voleremo fino a Buenos Aires per visitare un’altra parte dell’Argentina e cambiare anche un pochino il tipo di viaggio. Fino ad ora, scarpe da trekking tutti i giorni e chilometri e chilometri. Luoghi meravigliosi, ma ora abbiamo voglia anche di qualcos’altro, di folklore, mercati, tango!

ALE: Se Dio vuole prenderemo il primo, unico ed ultimo volo del nostro viaggio in sud America. Lo stiamo percorrendo tutto in autostop, neanche un pullman o un treno abbiamo preso, però la distanza tra la Patagonia Argentina e Buenos Aires è di 45 ore di macchina…
CATE: E soprattutto attraversa una zona dell’Argentina che comprende pochissimi villaggi, pochissime città. Quindi diventa molto complicato. Poiché non vogliamo restare dispersi per la Pampa Argentina, abbiamo deciso di prendere questo volo, speriamo l’ultimo volo di di questo viaggio.
E poi dopo continueremo: vogliamo visitare tutto il Sudamerica, probabilmente andremo in Bolivia, Perù, Ecuador, rifarci la Colombia (perché l’anno scorso la parte sud, non mi chiedere perché, era chiusa per Covid, che poi sarebbe la parte Amazzonica con meno popolazione), poi entrare in Brasile.
LTA: un itinerario pazzesco vi aspetta!
ALE: Probabilmente ci fermeremo sia in Perù che in Brasile a fare del volontariato.
LTA: Allora può essere che ci incontreremo da qualche parte, perché anche noi dal Canada vogliamo scendere verso il sud America!
Dove possono trovarvi le persone che stanno guardando questo video, o ascoltando il podcast?
CATE: Sicuramente siamo molto molto attivi e presenti sulla pagina instagram @_enjoyourtrip, poi abbiamo la pagina Facebook e poi abbiamo il sito in costruzione che speriamo di poter lanciare il prima possibile grazie al vostro preziosissimo aiuto che ci avete dato una mano pazzesca!
Il blog per noi è anche un atto “di generosità” nei confronti di chi ci segue. E’ un regalo che noi vogliamo fare perché resta tutto lì. Quindi chiunque voglia percorrere i nostri stessi passi, può avere una guida a portata di mano sempre, senza dover magari attendere le nostre risposte o doversi affidare alla nostra memoria, che potrebbe ovviamente fare degli scherzi e dimenticare qualche passaggio.
Non è per noi un’opportunità di guadagno o di lavoro, ma è semplicemente un mezzo per poter mettere alla mercè di tutti quello che abbiamo fatto e quello che abbiamo imparato.
ALE: Anche per non focalizzare tutte le risorse su Instagram, che oggi c’è e domani non si sa.
LTA: Bene, direi che è stata una chiacchierata molto interessante e bella. Soprattutto grazie per la vostra energia positiva perchè ci avete riempito la testa e l’animo di un sacco di cose positive. Quindi grazie per averle condivise con noi. Mi sono stra emozionata perché è bello sentire queste parole intelligenti, pulite e che ci fanno capire che amate la vita. Il vostro modo di vedere ci rappresenta molto!
CATE: Voi vivetevi a pieno questi ultimi giorni a pieno tra i vostri affetti. Preparate i vostri cuori a quello che accadrà, che sarà meraviglioso! Partite liberissime, abbandonate le paure siate serene e felici!
LTA: Grazie davvero noi facciamo un brindisi a voi! ALLA VITA!